Annapurna: Alex Txikon pronto a un nuovo tentativo invernale

Prima l’acclimatazione sull’Ama Dablam, poi l’Annapurna, il vero obiettivo invernale di Alex Txikon.
Alex Txikon e compagni in Nepal © Facebook Alex Txikon

L’alpinista basco Alex Txikon è da poco partito alla volta del Nepal, con l’ambizione di mettersi alla prova con l’Annapurna in inverno. Per lui si tratta del secondo tentativo, dopo quello compiuto lo scorso inverno. La spedizione, prevista per dicembre, vedrà la partecipazione dell’italiano Mattia Conte, già componente della spedizione invernale 2023/2024; di Waldemar Kowalewski, che ha collaborato con Txikon durante il tentativo invernale al K2 del 2018/19; e Sajid Sadpara, esperto alpinista figlio di Ali Sadpara, con cui Txikon ha condiviso la prima salita del Nanga Parbat. Prima di raggiungere il campo base, intorno al 21 dicembre, la spedizione si dedicherà a una salita di acclimatamento sull’Ama Dablam.

 

Il tentativo dello scorso inverno

“Abbiamo già corso troppi rischi” ha spiegato lo scorso inverno Alex Txikon, dopo aver preso la decisione di chiudere la spedizione. Sulla montagna, insieme alla sua squadra, era riuscito a compiere tre rotazioni raggiungendo campo 3, a 6400 metri di quota. “Un conto è rischiare io, ma non per i miei compagni”. Così, insieme, hanno deciso che quella non sarebbe stata la giusta stagione. “L’Annapurna ci ha detto abbastanza, ci abbiamo provato, abbiamo la forza e la voglia” prosegue lo scalatore basco. “Ma forse mi manca la fame di vetta, avendo raggiunto quella del Manaslu un anno fa”.

Txikon era infatti riuscito a raggiungere la cima dell’ottava montagna del Pianeta il 6 gennaio 2023, dopo aver dato prova di caparbietà e resistenza fuori dal comune. “Tutti sono qui principalmente per me. E se me ne vado io non succede nulla, se se ne vanno via loro è un’altra cosa. Non è una cosa buona da fare per appagare il nostro ego di conquista della vetta”. Da qui la decisione di smontare il campo base e tornare tutti a casa. “Abbiamo lottato per questo, abbiamo trasportato tutto da soli, abbiamo attrezzato tutto da soli. Ho commesso un errore da solo e tutti ci siamo alzati. Penso che sarebbe avventato rimanere, date le condizioni eccezionalmente buone, ma allo stesso tempo compromettenti e rischiose in cui si trova l’Annapurna, in costante trasformazione”, aveva concluso Txikon.