Alta Valle della Fiumarella © Marco GarceaInaugurato nel 2004, il parco della biodiversità mediterranea è un fiore all’occhiello della Calabria e non solo. Musei, prati, alberi, laghetti, oasi, sentieri, magnifici panorami sull’Istmo di Catanzaro, la Sila, le Serre, l’Aspromonte e il mare Ionio. Si estende per oltre 60 ettari comprendendo le gole del torrente Fiumarella, l’oasi naturalistica Valle dei Mulini, le miniere di barite e il museo all’aperto che ospita opere di artisti internazionali. Luoghi visitabili grazie a un percorso segnato e tabellato dalla Sezione di Catanzaro del Club Alpino Italiano.
Torrente Fiumarella - Valle dei Mulini © Marco Garcea
Itinerario
Il sentiero parte subito dopo il Cras (Centro Recupero Animali Selvatici), in corrispondenza della torretta di ispezione del vecchio acquedotto di Catanzaro. Si devia a sinistra della torretta e si segue il percorso che conduce al centro ippico Valle dei Mulini. Si scende attraversando un bosco di pini marittimi, macchia mediterranea e passando dai resti di una vasca di lavaggio (laveria) dove veniva lavato il minerale della barite prelevata dalle vicine miniere. Raggiunta la valle, in corrispondenza del centro ippico, si prosegue a destra attraversando un ponticello che conduce nei pressi di una tramoggia di carico della barite. Si continua a sinistra costeggiando il Torrente Fiumarella fino a raggiungere un punto panoramico da cui è possibile affacciarsi per ammirare alcuni salti d’acqua create dal torrente stesso. Si prosegue a destra, in salita, fino a raggiungere il geosito delle antiche miniere di barite ormai dismesse. Da alcune aperture nella roccia è possibile ancora vedere il materiale usato per la lavorazione della barite. Le miniere non sono visitabili, è assolutamente vietato entrare. Si continua in salita con affacci panoramici sul canyon della Fiumarella, i ruderi di antichi mulini e i boschi di quercia da sughero e pini marittimi. Si passa dall’area faunistica dove è consigliata una sosta e attendere il passaggio di alcune famiglie di daini e cervi. Si prosegue circondati da piante di corbezzolo, erica selvatica e nella parte alta da quercia da sughero e radi castagni. Si arriva nei pressi di un punto panoramico con affacci verso l’alta Valle della Fiumarella e del tracciato delle ferrovie della Calabria dove, tranne la domenica, è possibile vedere il passaggio del trenino della linea Soveria Mannelli - Catanzaro. Si continua a destra, in salita, verso la torretta di ispezione del vecchio acquedotto della città di Catanzaro e dopo aver raggiunto la parte alta del parco, si segue il sentiero che cammina parallelo all’antico acquedotto, mentre alla nostra destra ammirare i colorati boschi di macchia mediterranea. Si passa dal poggio di San Francesco di Paola, area dove è ubicata una statua in bronzo del santo calabrese patrono della Calabria. Si continua sempre dritti fino a raggiungere il Laghetto delle Ninfee e concludere l’escursione.
Variante
Sentiero Cai 306d del “bosco delle sughere”: poco prima dell’area faunistica si può lasciare il grande anello e seguire un breve sentiero immersi tra piante di querce, erica selvatica, corbezzolo.
Quercia secolare © Marco Garcea