Anello del Monte Ragola

Il versante nord-occidentale del Monte Ragola © Andrea Greci

Il Monte Ragola è un'isola di roccia circondata da boschi e ripiani erbosi. L'anello descritto permette di osservarne i differenti volti con un'escursione di grande interesse naturalistico (anche qui si trova, come nel vicino Monte Nero, il pino mugo oltre a straordinarie fioriture) e panoramico. La salita alla cima del Ragola lungo la dorsale meridionale richiede attenzione per lil fondo abbastanza instabile.

Accesso
Da Piacenza si risale la Val Nure (SP654) fino all’abitato di Selva. Ignorata la strada che conduce al Rifugio Gaep Scoto e al Passo della Crociglia, si prosegue in direzione del Passo dello Zovallo fino al valico, raggiungibile anche dal versante parmense.

Itinerario
Dal Passo dello Zovallo si imbocca l’ampia sterrata che si dirige a nord-est in direzione del Monte Ragola (segnavia 035, cartelli). Superata una recinzione la traccia si fa progressivamente più piccola. Usciti dal bosco si traversano i pendii erbosi del Monte Zovallo, mantenendosi pochi metri a ovest della dorsale divisoria, fino a raggiungere il Passo naturale dello Zovallo (1437 m, 0.30 h).
Ignorato momentaneamente il sentiero 035 che prosegue a sinistra verso Prato Grande (che costituirà la via di ritorno), si procede a destra iniziando a risalire, con alcune svolte, la ripida e arida dorsale sud-est del Monte Ragola, ricoperta di detriti e massi ofiolitici. Prestando molta attenzione ai segnavia si giunge faticosamente ma facilmente ai piedi di un risalto roccioso apparentemente più severo. Anche in questo caso l’ottima tracciatura del sentiero permette di aggirare tutte le difficoltà, anche se si è costretti a procedere su un terreno abbastanza scomodo e su sfasciumi piuttosto mobili. Giunti all’anticima sud orientale (1640 m), la cresta diviene più comoda ma ancora più panoramica e affascinante. Compiendo alcuni saliscendi, ma guadagnando comunque progressivamente quota, si prosegue tra prati, affioramenti rocciosi, mughi e sorbi isolati, fino alla croce di vetta del Monte Ragola (1711 m, 1 h), straordinario punto panoramico sulle valli occidentali parmensi e su quelle piacentine. 
Proseguendo verso nord-est, si perde quota su una cresta che, inizialmente, ha caratteristiche molto simili a quelle riscontrate nell’ultimo settore di salita. Successivamente la dorsale si allarga progressivamente trasformandosi in un ampio pendio erboso, cosparso di sorbo montano e pino mugo ma anche di macchie di giovani faggi. Con alcun svolte (prestare attenzione ai segnavia) si raggiunge l’affascinante ripiano di Prato Bure (1529 m, 1.20 h). 
Costeggiando una recinzione di pascolo si perde quota piegando progressivamente a sinistra (nord-ovest), procedendo tra radi faggi fino al bivio di Prato Grande (1440 m, 2 h), nome quanto mai appropriato per questa estesa area erbosa, chiusa a nord dalla modesta calotta ofiolitica del Monte Camulara. 
Ignorato la traccia che piega a destra (est) verso Termini e il Passo Pianazze (ex sentiero 039), il sentiero che procede verso nord in direzione dell’Arco del Camulara (segnavia 035) e l’ampia mulattiera che conduce a ovest alla Baita Monte Ragola, si compie una curva a gomito a sinistra attraversando la porzione meridionale del Prato Grande, punteggiata di cespugli di pino mugo, per poi ritornare tra la vegetazione. Con un piacevole cammino nel bosco si compiono alcuni saliscendi. In una vegetazione più rada si affronta una breve risalita osservando la suggestiva distesa di massi che caratterizza questo versante del Monte Ragola, per poi procedere con un facile traverso fino al Passo naturale dello Zovallo (3 h). Da qui si ripercorre a ritroso la prima parte del cammino compiuto all’inizio dell’escursione facendo ritorno al Passo dello Zovallo (3.30 h).


 

Partenza e arrivo: Passo dello Zovallo (PC-PR) 1409 m
Lunghezza: 9,8 km
Dislivello: +507 m
Durata: 3.30 h
Difficoltà: E
Punti di appoggio: Rifugio Monte Ragola
Periodo consigliato: maggio-settembre

https://www.openstreetmap.org/#map=14/44.5884/9.5395

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