Il Monte Nero © Andrea GreciIl Monte Nero, situato tra le province di Piacenza e Parma, permette di compiere un percorso ad anello che consente di toccare l'omonimo lago di origine glaciale, la panoramica Sella Costazza e soprattutto attraversare un'estesa mugheta che contrasta con i circostanti faggi e soprattutto con gli abeti bianchi presenti soprattutto sul versante settentrionale.
Accesso
Da Piacenza si risale la Val Nure (SP654) fino all’abitato di Selva. Ignorata la strada che conduce al Rifugio Gaep Scoto e al Passo della Crociglia, si prosegue in direzione del Passo dello Zovallo e, prima di giungere al valico, si incontra l’attacco del sentiero 007 per la Fontana Gelata e il Lago Nero (località Monte Groppo).
Itinerario
Dalla strada del Passo Zovallo, si seguono i segnavia bianchi e rossi lungo una mulattiera che sale nel bosco per poi abbandonarla dopo pochi metri e piegare nel bosco a sinistra. Costeggiando un piccolo rio si sale tra i faggi fino a un bivio. Ignorato a destra il sentiero 031 per il Rifugio Gaep e il Passo della Crociglia, si mantiene la sinistra in direzione del Lago Nero. L’ampia traccia prosegue in una regolare e piacevole faggeta fino a un crocevia (1400 m, 0.30 h), dove si incontrano i sentieri per il Passo Roncalla (segnavia 011) e per il Bivacco Sacchi (segnavia 007). Prima di proseguire a sinistra in direzione del Lago Nero, si consiglia di proseguire per qualche decina di metri in direzione del Bivacco Sacchi, raggiungendo così la Fontana Gelata. Ritornati al suddetto bivio, si seguono le indicazioni per il Lago Nero (segnavia 001) e si sale nella faggeta fino a un altro crocevia (1577 m, 1,10 h). Ignorato il sentiero che sale verso la Sella Costazza, si mantiene la sinistra e in moderata discesa si raggiungono le rive del Lago Nero (1541, 1 h), di origine glaciale e circondato dai cespugli di pino mugo che arrivano a lambire l’acqua e che ricoprono quasi interamente anche le pendici del soprastante Monte Nero. Questa piccola montagna è l'unico luogo di tutto l'Appennino dove sono presenti contemporaneamente pino mugo e abete bianco (autoctoni) di tutta la catena appenninica.
Ritornati al bivio tra i sentieri 001 e 011 si prosegue in salita senza difficoltà raggiungendo la Sella Costazza, affacciata sull'erboso ripiano di Prato Grande. Ignorata a destra (ovest) la deviazione per il Monte Bue (segnavia 001) e trascurato il sentiero che prosegue diritto verso Prato Grande (segnavia 821), si mantiene la sinistra in direzione della cima del Monte Nero. La dorsale è inizialmente ampia e panoramica, punteggiata di cespugli di pino mugo e di rocce ofiolitiche. Superato un breve passaggio roccioso, ripido ma scalinato, anche grazie a una corda fissa, si affrontano ancora alcune più facili roccette e si prosegue sulla cresta, a tratti abbastanza stretta e cosparsa di pino mugo, fino a raggiungere la vetta del Monte Nero (1753 m, 1.50 h), da dove si abbraccia un panorama quasi interamente “verde”. Si rimane infatti colpiti come tutto intorno, in questo angolo di Appennino, siano visibili quasi unicamente foreste, mentre le presenze umane siano lontane e quasi invisibili.
Proseguendo sulla più facile cresta nord-orientale della montagna si perde quota tra cespugli di pino mugo monumentali con il Monte Ragola sullo sfondo. Nelle giornate più limpide è possibile scorgere in lontananza la rupe del castello di Bardi. Progressivamente i mughi lasciano nuovamente spazio a faggi, che accompagnano il cammino con i loro tronchi colonnari fino al bivio a quota 1469 m (2.20 h).
Trascurato il sentiero che prosegue verso il Passo dello Zovallo (001), si segue il medesimo segnavia ma in direzione de Le Buche. Con alcuni saliscendi, si procede nel bosco, si supera la zona umida denominata appunto Le Buche e ci si immette nuovamente sul sentiero 005 già percorso all'andata. Da qui si fa ritorno al punto di partenza seguendo a ritroso la prima parte di cammino compiuto in salita (3 h).
Il Lago Nero, circondato dai cespugli di pino mugo © Andrea Greci