L’Eremo di Sant’Ambrogio. @ Archivio InfomontUn grande eremo arroccato sulle pendici della montagna, risalente al XIV secolo, una cittadella preistorica con mura ciclopiche, un acquedotto medievale e le splendide architetture di Gubbio: sono questi gli ingredienti della salita al Monte Foce, modesta quanto panoramica elevazione che sorge proprio sopra la città. La salita si svolge quasi interamente nel bosco, nella prima parte lungo la strettissima Gola del Bottacione, con il suo acquedotto, sbucando poi sulla spoglia cupola sommitale del Foce, per questo chiamato anche Monte Calvo, dove la vista spazia fino ai Monti Sibillini.
Da Gubbio, dallo storico quartiere di San Martino, in via del Fosso, si inizia a salire, deviando subito a destra per l’Eremo di Sant’Ambrogio. Si prosegue la salita costeggiando le mura preistoriche fino all’eremo, poi nel bosco, dopo alcuni tornanti, si affronta un tratto quasi in piano, con affacci sulla Gola del Bottaccione. Si torna a salire e dopo due tornanti si segue una strada forestale che esce dal bosco e sale a un grande casolare. Si piega a sinistra e lungo la sterrata tra i prati si giunge a un’ampia sella, da dove, verso sinistra, si segue il crinale che conduce sulla cima del Monte Foce e alla vicina croce. Tornati alla sella, si scende a sinistra prima lungo un pendio erboso, poi nella pineta, seguendo fedelmente il tracciato fino al punto di partenza.