Ama Dablam: record per Andrews, Fisher e Dahlmeier

Nel giro di una settimana sono stati stabliti diversi primati di velocità: in salita dal campo base e dal villaggio di Pangboche
Laura Dahlmeier in vetta all'Ama Dablam © L. Dahlmeier

In questo periodo l'Ama Dablam (6.812 metri) è decisamente gettonato. Pochi giorni fa abbiamo scritto della nuova via di Mykyta Balabanov e Mykhailo Fomin sulla parete ovest e della ripetizione della Diretta americana per Alexandr Moroz e Mark Ablovacky. Ora sono da registrare due record di velocità per Tyler Andrews e Chris Fisher. I due hanno stabilito nuovi primati di corsa sul “Cervino dell'Himalaya”, rispettivamente dal campo base alla vetta e dal villaggio di Pangboche alla cima. A questi si aggiunge la prestazione di Laura Dahlmeier: l'ex campionessa di biathlon ha raggiunto la vetta in 8 ore e 24 minuti dal campo base, completando il round trip in 12h 01'.

Tyler Andrews in azione © T. Andrews

Tornando ai due americani, Andrews ha raggiunto la cima in 3 ore e 52 minuti, battendo il precedente FKT dell'Ama Dablam, stabilito l'anno scorso dal francese Matheo Jacquemoud. Solo tre anni fa era stato Francois Cazzanelli ad aggiudicarsi la salita più rapida in 5 ore e 32 minuti. 

Lo stesso Andrews aveva stabilito il precedente record di vetta del Pangboche-Ama Dablam di 7h 4' l'anno scorso. Questa volta, Fisher ha completato i 3.000 m di salita e 12 km di distanza in 6h 44'. L'intero viaggio di andata e ritorno dal villaggio gli ha richiesto invece 11h 20'. Si tratta di un risultato eccellente, considerando che aveva avuto un virus intestinale solo pochi giorni prima e aveva avuto a malapena il tempo necessario per un lungo fino al Campo 1, prima di iniziare la sua corsa da Pangboche un giorno e mezzo dopo.

Chris Fisher durante il record © C. Fisher

Andrews invece si è allenato nel Khumbu per due o tre settimane e poi si è trasferito al campo base dell'Ama Dablam. È rimasto lì per una settimana, controllando le condizioni del percorso, allenandosi fino al Campo 3 e studiando le previsioni meteo. "Quest'anno mi sono sicuramente sentito meglio che nel 2023 e più a mio agio sul terreno - ha spiegato. Ho trascorso molto tempo ad allenarmi per correre in quota, imparando a non agitarmi per l'esposizione e tutto il resto".