Alt(r)i racconti. Un'amicizia in cammino

La storia del recupero da un grave incidente vissuta attraverso la montagna.

Simone Casarotto è disabile dopo un incidente in moto nel 2001 che gli ha procurato un’emiparesi al lato sinistro del corpo tenendolo in coma per alcuni giorni prima di una lunga riabilitazione che gli ha richiesto oltre un anno e mezzo prima di riprendere a camminare. Mauro Regalin era un assiduo escursionista solitario prima dell’incontro fortuito con Simone, da cui è nata 5 anni fa una splendida amicizia. 

Il sorriso luminoso di Simone Casarotto durante un'escursione. © Mauro Regalin

«Durante il recupero dall’incidente – attacca Casarotto – mi era stato consigliato di praticare molto nuoto per riprendere la funzionalità del mio corpo e il tono muscolare. Ma mi accorsi ben presto che camminare mi dava grandi soddisfazioni perché mi consentiva di vedere il mondo che mi circonda, di chiacchierare con qualcuno e di godere del contatto con la natura. Poi arrivò Mauro». 

«Ci incrociammo lungo un sentiero – prosegue Regalin – e subito Simone attaccò bottone per chiedermi qualche informazione sul mio orologio, uguale al suo, di cui voleva scoprire qualche funzionalità aggiuntiva. Io ero abituato a camminare in solitudine, adoravo il silenzio e la pace, ma ben presto iniziai ad apprezzare le gite insieme a un inguaribile chiacchierone come Simone». 

Simone Casarotto a sinistra e Mauro Regalin sulla Cima d'Asta. © Mauro Regalin

Inizia un percorso comune fatto di escursioni sempre un po’ più lunghe e impegnative, condivise nei fine settimana per motivi lavorativi, che consentono a Casarotto di migliorare le proprie condizioni fisiche e di allargare il raggio delle esplorazioni prevalentemente in montagna. 

«L’impresa che ricordo con più passione – racconta Casarotto – è il giro escursionistico del Lago di Garda effettuato in 4 sabati diversi nel 2021. Complessivamente 200 km e 5000 m di dislivello suddivisi in 4 tappe che mi misero seriamente alla prova ma mi fornirono un entusiasmo contagioso. Più recentemente abbiamo effettuato il giro delle Tre Cime di Lavaredo e la traversata dalla Lessinia a Zugna, sopra Rovereto». 

Una relazione non sempre facile, che ogni tanto presenta alcune difficoltà e timori.

Nemmeno l'inverno e la neve fermano le escursioni di Simone Casarotto, a destra, e Mauro Regalin. © Mauro Regalin

«Simone in salita va come una Ferrari – riprende Regalin – ma in discesa soffre a causa della gamba sinistra che non è efficiente come l’altra. In certi casi si agita e ha bisogno di aiuto. E, per un solitario come me, camminare per 8 o più ore con una persona che parla costantemente non è sempre facile…» 

«È vero – si intromette Casarotto – che la discesa è la mia croce. Ho paura di cadere ma Mauro ha capito le mie complicazioni e mi fornisce sempre un gran supporto. In definitiva la voglia di raggiungere una meta e di ammirare tutto il percorso mi aiutano a superare gli inconvenienti, il dolore e la fatica che spesso si affacciano lungo il cammino. La possibilità di farlo in compagnia di qualcuno, ovviamente chiacchierando, è un grande valore aggiunto». 

«Mi piace raccontare la nostra storia – conclude Regalin – perché penso che sia portatrice di un messaggio positivo: è possibile uscire anche dalle situazioni più drammatiche, riprendersi dagli incidenti più gravi. La determinazione di Simone unita a una passione travolgente sono un ottimo esempio da diffondere. Spero, con la nostra amicizia, di aver portato un piccolo contributo».