Sosta al Campo III al McKinley © Archivio Luca ColliCome può oggi un accompagnatore di media montagna e scalatore riuscire a coniugare il suo lavoro con le incombenze della vita quotidiana? "Ho un commercialista molto attento" scherza Luca Colli, classe 1969, di Vigevano. "Un giorno sono sul Kilimanjaro e guardo negli occhi un elefante, il giorno dopo sono a casa e non riesco a pensare alle tasse, all'amministratore di condominio e alle altre cose quotidiane. Sono distratto, penso solo alla prossima partenza". La normalità, per Luca, è allenare tutti i giorni il corpo e la mente per una scalata. Dopo la laurea in architettura, ha deciso di dedicarsi alla sua vera passione e vanta record di velocità nella scalata senza ossigeno delle Seven Summits, le cime più alte di ogni continente. "Si discute su quali siano. Potrebbero essere più o meno di sette, a seconda delle interpretazioni geografiche e geologiche. Nel dubbio, le ho scalate tutte creando la mia lista personale con undici vette".
La normalità, per Luca, è viaggiare per il mondo alla conquista di una nuova cima o accompagnare gruppi di appassionati a vedere cosa c'è oltre le nuvole, oltre i limiti umani. Per lui si tratta di un momento: cinque minuti di pura presenza a se stesso. "Quando raggiungo la vetta, ci sono io e basta. Nessuno mi applaude o mi acclama. Quei cinque minuti sono solo miei". La ricerca di questa dimensione intima e personale diventa comunitaria quando accompagna i gruppi a scalare oltre i 5000 metri. Luca è infatti tour leader di un famoso tour operator italiano, per i viaggi in Tanzania, nel Caucaso, sulle Ande, in Nuova Zelanda, sull'Himalaya e sul Karakoram. Prima di partire, ricorda ai partecipanti: "state facendo qualcosa che rimarrà per sempre nella vostra storia. Quando ne parlerete, le persone saranno sorprese per 30 secondi ma non sapranno mai cosa è accaduto dentro di voi".
Luca ha inoltre ideato, organizzato e partecipato a progetti di inclusione in montagna: nell'estate 2023, grazie all'associazione Aldo Pollini, in collaborazione con la FISIP – Federazione italiana sport invernali paraolimpici – con le guide di Gressoney Luca ha raggiunto Capanna Margherita con Davide Bendotti, atleta paraolimpico di sci. Nella primavera 2018 ha realizzato "Urlando contro il cielo", raggiungendo la vetta di Punta Gnifetti con l'amico Marco Menegus, affetto da fibrosi cistica e trapiantato bipolmonare. Nell'estate 2014 è stato il turno di "Toccando il cielo": grazie ad una sedia a rotelle cingolata, è salito con Luca Barisonzi, maresciallo alpino che in Afghanistan ha perso l'uso delle gambe. Entrambe queste due spedizioni sono state realizzate con il Corpo Guide di Alagna Valsesia.
Luca è insieme passione e tenacia. La prima è nata grazie ai racconti di montagna del nonno, sottufficiale degli Alpini, e al programma tv "Jonathan – Dimensione avventura" di Ambrogio Fogar. A 10 anni i genitori gli hanno regalato un'ascensione proprio a Capanna Margherita: una folgorazione! Con la consapevolezza di non poterne più fare a meno, Luca ha deciso di fare l'alpinista. E poi c'è la tenacia, alimentata da una grande fiducia nelle sue possibilità e da un allenamento fisico costante: "Non è nella mia indole dubitare di farcela. Fissato l'obiettivo, mi metto a testa bassa e lavoro per raggiungerlo".
Notte Magica sul Kilimanjaro © Archivio Luca Colli