Giorgio GajerDopo nove anni alla guida del Soccorso Alpino e Speleologico dell'Alto Adige, Giorgio Gajer lascia la presidenza, rinunciando a un possibile quarto mandato. Una decisione ponderata, dopo una lunga carriera caratterizzata da impegno, difficoltà e soddisfazioni. Al suo posto, dal 1° marzo, subentra Alberto Covi, capostazione di Vipiteno.
Gajer, classe 1954 ed ex direttore tecnico della Fiera di Bolzano, ha alle spalle oltre trent'anni di servizio nel direttivo del Soccorso Alpino, di cui nove come presidente. Il suo legame con la montagna nasce dal servizio militare negli alpini a San Candido, dove, grazie all'allora sottotenente Lorenzo Zampatti, si avvicina all'alpinismo. Nel 1993, quando Zampatti diventa presidente del Soccorso Alpino, lo invita a entrare nel direttivo, dando inizio a una collaborazione durata decenni.
Uno dei momenti più difficili del suo mandato è stato il tragico incidente del 2016, in cui quattro soccorritori della stazione di Renon persero la vita travolti da una valanga in Val di Vizze. Un evento drammatico che ha segnato profondamente l'intera organizzazione, ma dal quale la stazione di Renon è riuscita a ripartire con forza e determinazione.
Soccorso Alpino: un servizio spesso abusato?
Durante un'intervista rilasciata a Il Trentino, Gajer non ha nascosto la sua frustrazione per l'uso improprio del servizio di soccorso alpino. "Siamo diventati una sorta di taxi che arriva in quota con l'elicottero, così non va", ha dichiarato. L'aumento del turismo di montagna e la maggiore accessibilità ai percorsi hanno portato a un incremento delle richieste di soccorso, molte delle quali ingiustificate. "Troviamo ancora persone in infradito e pantaloncini corti in alta quota, o che ignorano le previsioni meteo. Non si rendono conto dei rischi che corrono e che fanno correre a chi deve soccorrerli".
Per questo, Gajer propone una riflessione su un possibile contributo economico per chi chiama i soccorsi senza una reale necessità. Un'idea che secondo il presidente potrebbe ridurre gli abusi e responsabilizzare maggiormente gli escursionisti.
Nonostante le difficoltà, Gajer lascia un bilancio positivo del suo mandato. Sotto la sua guida, il Soccorso Alpino dell'Alto Adige ha consolidato la collaborazione con il Bergrettungsdienst, garantendo un servizio efficiente in una regione in cui operano due diverse organizzazioni di soccorso. "Abbiamo creato un equilibrio e un affiatamento tra le stazioni, superando anche momenti complessi dal punto di vista legale e operativo", ha sottolineato.