«Quale imprenditore non farebbe attività di impresa con un finanziamento pubblico del 75%? Peccato che poi i benefici rimangano nelle tasche di pochi, mentre lo sfregio ambientale e paesaggistico rimarrà davanti agli occhi di tanti per lungo tempo».
Leggiamo queste parole nella nota congiunta con la quale
nove associazioni (tra le quali
Cai Alto Adige, Alpenverein Südtirol, Mountain Wilderness e Wwf) hanno espresso il proprio
totale disappunto alla Giunta della Provincia Autonoma di Bolzano per aver destinato
11,3 milioni di euro alla costruzione di un nuovo impianto di risalita. Stiamo parlando del
collegamento tra Tires e Malga Frommer, ai piedi del Catinaccio,
«che porterà vantaggi economici esclusivamente alla Tierser Seilbahn e ad alcuni albergatori di Tires e di Nova Levante».
Ulteriori 9,5 milioni dopo gli 1,8 dello scorso anno
Il contributo pubblico ha raggiunto tale cifra dopo la delibera n. 987 del 23 novembre scorso che ha assegnato alla Tierser
ulteriori 9,5 milioni di euro, dopo gli 1,8 milioni dello scorso anno, a fronte di un investimento complessivo di 15,8 milioni. Una delibera giudicata dalle associazioni
«uno schiaffo pesante non solo all'ambiente, ma anche e soprattutto alle cittadine e ai cittadini dell'Alto Adige e alle categorie imprenditoriali diverse da impiantisti e singoli albergatori».
I lavori sono iniziati da qualche mese e si notano già, anche da grande distanza, i piloni metallici alti diverse decine di metri.
«Il bellissimo territorio delle nostre Dolomiti viene ancora mutilato e degradato a macchina da soldi».
Il dettaglio di due piloni
Aumenterà anche il traffico
A causare la presa di posizione del Cai e delle altre associazioni sono state anche le motivazioni addotte dalla Giunta, tra cui il favorire la mobilità sostenibile sulla strada del passo Nigra (
«dove non ci sono problemi di traffico»).
«Il nuovo impianto farà invece aumentare il traffico. Lo dimostra la recente delibera del Comune di Tires che realizzerà un parcheggio dove ora ci sono 2553 m2 di bosco, giudicandolo indispensabile per il funzionamento della funivia».
Le parole del presidente del cai Alto Adige Carlo Zanella
«Hanno iniziato i lavori ancora prima dello stanziamento del finanziamento pubblico, evidentemente sapevano già di riceverlo», chiosa il presidente del Cai Alto Adige Carlo Zanella. «Ci troviamo in una valle che ha solo mille posti letto, la scusa della riduzione del traffico non regge. Questa funivia serve solo a qualche attività economica, lo trovo assurdo. È lo stesso discorso del progetto del nuovo Rifugio Coronelle con la relativa torre, anche qui sostenuto da ingenti risorse della comunità. E i benefici andranno a vantaggio di pochi, sempre gli stessi tra l'altro».
Il problema del
traffico sui passi dolomitici esiste, Zanella lo sa bene. Ma riguarda altre zone e comunque non si risolve con la costruzione di nuovi impianti di risalita.
«Una soluzione, torno a ribadirlo, è lo studio di un sistema di chiusura della circolazione veicolare, potenziando i servizi navetta e incentivando l'utilizzo degli impianti già esistenti. Va bene migliorare quello che c'è già, ma smettiamola di costruire nuovi impianti, siamo alla saturazione. Non possiamo continuare a devastare la montagna in nome dello sci. In Alto Adige i visitatori vengono per la meraviglia delle nostre Terre alte, se le roviniamo non verranno più».