Alpi Marittime: finalmente avvistata la puzzola!

Marco Granata, coordinatore del progetto di ricerca Ermlin, ha annunciato la registrazione del primo avvistamento di una puzzola nelle Alpi Marittime, un passo fondamentale per monitorare questa specie protetta a rischio, grazie all'uso di fototrappole e alla collaborazione con iniziative scientifiche come iNaturalist e MustelaWatch.

"L'abbiamo cercata per più di un anno, tra i boschi e i prati, sui sentieri e lungo i rii, seguendo alcune segnalazioni mai confermate. Finalmente, lo scorso settembre, una nostra fototrappola ha registrato il video di una puzzola" così scrive il dottorando dell'Università di Torino Marco Granata sul suo profilo Instagram. Il ricercatore segue il progetto Ermlin Project, che ha lo scopo di effettuare ricerche sulla presenza e sulle qualità dell'ermellino nelle Alpi italiane.

La puzzola (Mustela putorius) è uno dei "fantasmi" del Parco alpi Marittime, ente che ha dato la notizia; drasticamente bassi, infatti, gli avvistamenti della specie nel corso degli anni. Un primo possibile esemplare era stato segnalato nel giugno del 2005, ma la veloce apparizione non aveva permesso di determinare la specie con certezza. Segnalazioni certe sono invece arrivate, nel 2022, dalla Valle Pesio e dintorni. Maggiori indizi di presenza sono giunti nel 2024: 3 le puzzole rinvenute morte nelle aree limitrofe al Parco delle Alpi Marittime e al Parco del Marguareis.

Numeri estremamente ridotti e segnalazioni incerte che, unitamente alla scarsità di studi scientifici e di monitoraggi puntuali a livello locale ed europeo, non permettono di comprendere concretamente la reale situazione della specie non solo all'interno delle Aree Protette, ma anche nel resto del nostro Paese e in Europa.

 

Lo studio delle puzzole

Lo studio delle puzzole e, in generale, dei mustelidi non è però semplice; spiega Marco Granata. "Dalla primavera del 2023 ci stiamo occupando dei piccoli mustelidi della Valle Gesso, e in particolare delle tre specie appartenenti al genere Mustela: l'ermellino, la donnola e la puzzola. Quest'anno abbiamo ‘tappezzato’ di fototrappole l'intera valle per saperne di più sulla distribuzione, i ritmi di attività e le preferenze ecologiche di queste specie. Di mustelidi, e di puzzole in particolare, si sa molto poco perché sono animali molto elusivi, che passano tanto tempo sottoterra e nel fitto della vegetazione, e che vivono a bassissime densità naturali. Non è un caso se in due anni di progetto siamo stati in grado di riprendere solamente un video di puzzola.
Questo dato è però molto importante perché può dare il via a un monitoraggio a lungo termine di questa specie in Valle Gesso. Si tratta infatti di una specie protetta a livello europeo, il cui stato di conservazione in Italia, però, è quantomeno incerto. Come per l'ermellino, ci piacerebbe testare un metodo innovativo, chiamato Polecam, sviluppato apposta per la puzzola".

Questo avvistamento rappresenta quindi un punto di svolta per lo studio della specie all'interno delle Aree Protette Alpi Marittime, col fine di comprenderne la reale presenza sul territorio e di studiare corretti metodi per la tutela e la conservazione di un animale particolarmente protetto a livello italiano e a livello europeo.