Benjamin Védrines e Léo Billon in cima alle Grandes Jorasses, pronti a lanciarsi in parapendio. © Archivio Benjamin Védrines e Léo BillonL’alpinista francese Benjamin Védrines ha realizzato, in meno di una settimana, l’enchainement delle tre grandi pareti nord delle Alpi - Eiger, Cervino e Grandes Jorasses - in stile alpino, senza ricorrere a mezzi motorizzati per gli spostamenti tra le montagne. Un viaggio straordinario, condotto con eleganza e sobrietà.
Accompagnato in ogni ascensione dall’amico e compagno di cordata Léo Billon, Védrines ha tracciato la sua linea attraverso l’arco alpino occidentale. Il suo viaggio ha preso il via lo scorso 6 aprile a Grindelwald, in Svizzera, con la salita della parete nord dell’Eiger (3970 m) per la via Heckmair, la prima aperta sulla montagna nel 1938.
Dopo un lungo attraversamento senza motori — a piedi, con gli sci, in parapendio e in bicicletta — la coppia ha raggiunto il Cervino (4478 m), dove il 9 aprile ha compiuto la salita della storica via Schmid in 5 ore e 40 minuti. Il giorno dopo Védrines e Billon sono ripartiti verso l’ultima sfida: le Grandes Jorasses (4208 m). Era l’11 aprile e sono saliti per la tecnica e impegnativa Colton-McIntyre, chiusa in appena 4 ore e 20 minuti.
Sobrietà e libertà
Nessun elicottero, nessuna auto: solo la forza delle gambe, l’amicizia e una visione forte dell’alpinismo contemporaneo. Bicicletta nelle valli, sci per le salite, corsa nei tratti intermedi, parapendio per le discese - come il volo finale dalle Jorasses a Chamonix, durato oltre 30 minuti, che ha suggellato questa traversata aerea con un tocco quasi cinematografico.
“Questo viaggio è stato libertà allo stato puro” ha commentato Védrines. “Avanzare con semplicità, spinti dall’amicizia, dalla passione e dalla storia dell’alpinismo. Un ritorno all’essenziale che ha reso ogni parete ancora più intensa”.
Fondamentale anche il supporto logistico di Quentin Degrenelle, presenza silenziosa ma cruciale per la riuscita del progetto. In sei giorni, Védrines e Billon hanno scritto una bella e adrenalinica pagina di storia.
Affaticato da un virus e da uno sforzo fisico estremo, Védrines ha comunque raggiunto la cima della Pointe Walker, spinto dal desiderio di completare il viaggio. Un gesto che riassume lo spirito di tutta l’impresa: determinazione, passione e una visione ricca dell’alpinismo di oggi.
Avvicinamento con gli sci © Quentin DegrenelleLe tappe
6 aprile: Grindelwald – Eigergletscher (con gli sci)
7 aprile: Eiger, via Heckmair (4h10'; sci + parapendio)
8 aprile: Fiesch – Cabane d’Hornli (bici, sci, cammino)
9 aprile: Cervino, via Schmid (5h40'; (sci + bici)
10 aprile: Visp – Montenvers (120 km in bici + 1000 m dislivello a piedi)
11 aprile: Grandes Jorasses, via Colton-McIntyre (4h 20') – rientro in parapendio su Chamonix