Alpe di Succiso. Cresta est

La via normale a una delle vette simbolo dell'alpinismo invernale nell'Appennino Tosco-Emiliano
La vetta dell'Alpe di Succiso © Andrea Greci

L'Alpe di Succiso è una delle cime simbolo dell'alpinismo invernale per tutti gli appenninisti emiliani e toscani. Con la neve, infatti, nessuna via che raggiunge la vetta si può considerare escursionistica, neppure la via normale della cresta est qui descritta. Sulla Parete nord, ma anche sugli altri versanti della montagna, si sviluppano inoltre decine di vie alpinistiche classiche di difficoltà e impegno variabili che consentono agli alpinisti più esperti di avere a disposizione tantissime alternative. Si ricorda che, sulle montagne dell'Appennino settentrionale, la neve trasforma molto velocemente presentandosi molto spesso trasformata mentre la presenza di ghiaccio è tutt'altro che remota. Per questo motivo tutte le volte che si raggiunge una cima, anche quelle tecnicamente più semplici, occorre avere con sé ramponi e piccozza e occorre disporre della preparazione necessaria per il loro utilizzo.

Dalla chiesa di Succiso Nuovo, situata all’estremità superiore (sud) del piccolo abitato, si segue l’ampia mulattiera che si dirige verso a testata della valle del Torrente Liocca (segnavia 653 e 655). Giunti immediatamente ad un bivio, si abbandona la traccia che prosegue verso i Ghiaccioni e si volta a sinistra assecondando le indicazioni per il Rifugio Rio Pascolo e l’Alpe di Succiso (segnavia 655). Dopo un guado, che normalmente non presenta problemi, si giunge poco dopo a un altro bivio. Seguendo le puntuali indicazioni si piega a destra e si sale nel bosco con percorso a tratti monotono. Un altro guado, questa volta un po' più delicato, segna spesso l'inizio dell'innevamento più considerevole. Superato il bivio con una piccola traccia che in estate conduce a una sorgente, si sale in una faggeta più ariosa e si lambisce un piccolo rimboschimento di conifere (segnavia sempre presenti). Un ultimo ripido strappo conduce al ripiano che ospita il Rifugio Rio Pascolo (1568 m, 1.45 h). 

Dal Rifugio Rio Pascolo si prosegue in direzione sud-est verso la Sella del Casarola, si superano gli ultimi faggi contorti dal vento e si entra nel magnifico vallone Nord-Ovest o di Rio Pascolo (detto anche a volte semplicemente Vallone del Succiso) lo si risale per intero, superando l’attacco di tutti canali della parete nord-est, affrontando un ripido strappo solo negli ultimi metri (spesso ghiacciati) prima della Sella del Casarola (1946 m). Questo tratto richiede spesso molta attenzione soprattutto in discesa. Piegando a sinistra si può raggiungere in pochi minuti la vetta del Monte Casarola. Dal panoramico valico si volta invece a destra e si percorre tutta la cresta est dell’Alpe di Succiso fino alla vetta. La dorsale non oppone particolare difficoltà tecniche, salvo un brevissimo passaggio di possibile misto nella parte mediana, ma deve essere affrontata con la dovuta attenzione soprattutto per le condizioni di innevamento imprevedibili, con neve farinosa, ghiaccio, cornici e terra che possono alternarsi anche a breve distanza. Superato un ultimo groppo, si giunge sulla panoramica vetta dell'Alpe di Succiso (2017 m, 3 h), balcone panoramico su tutto l'Appennino Emiliano, le Alpi Apuane e il Mar Ligure, mentre le Alpi emergono in lontananza quasi nella loro interezza nelle giornate più serene.

Discesa

Avviene per l'itinerario di salita

 

Partenza: Succiso Nuovo (980 m)

Arrivo: Alpe di Succiso (2017 m)

Durata: 3 h (5.30 h A/R)

Dislivello: + 1040 m

Difficoltà: F

Attrezzatura: ramponi, piccozza

Periodo consigliato; dicembre-aprile

Punti d'appoggio: Agriturismo Valle dei Cavalieri, Rifugio non gestito Rio Pascolo (utilizzabile previa ritiro delle chiavi)

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