La locandina di Rovigo Svetta 2023Rovigo Svetta è giunta all’undicesima edizione. Stiamo parlando di una rassegna legata alla cultura di montagna che ha ospitato negli anni numerosi alpinisti, scrittori, registi, semplici appassionati delle terre alte che avevano storie di vita da raccontare. Film, libri, dibattiti: Rovigo Svetta è un po’ tutto questo.
Abbiamo voluto fare due chiacchiere con Simone Papuzzi, ideatore e vera anima della rassegna.
Simone, un festival di montagna in una città di pianura. Come mai questa idea e quali sono le difficoltà nel portare avanti un progetto di questo tipo?
Portare una rassegna così specifica, e se vogliamo per “addetti ai lavori”, è stata per me una sfida non facile, soprattutto in una città di pianura così orientata verso la cultura del mare. Penso tuttavia che portare un po’ di montagna in pianura sia sempre un’opportunità per connettere terre così lontane e diverse ma in qualche modo interdipendenti le une alle altre. Opportunità non tanto per la promozione turistica dei luoghi, ma soprattutto per poter approfondire tematiche legate alla tutela ambientale, agli aspetti socio-economici e quindi alla sostenibilità in genere, argomento sempre più attuale che coinvolge la vita di tutti noi.
Undici edizioni e molti ospiti importanti. Come ti spieghi il successo oramai consolidato e sempre crescente di Rovigo Svetta?
Non sono io che deve dire se di successo si può parlare. Posso però affermare con orgoglio che in tanti anni la rassegna ha iniziato ad avere una propria identità e riconoscibilità anche al di fuori della città, almeno a livello regionale. Sentirsi dire quando parli con qualcuno “ah ma tu sei quello di Rovigo Svetta” è per me motivo di grande soddisfazione, significa che qualcosa arriva poco o tanto che sia. Proporre novità in uscita, film o documentari oppure autori di libri, che solitamente non si ha occasione di vedere e incontrare nelle città di pianura, è sicuramente un’opportunità per i tanti appassionati del mondo delle terre alte che abitano la nostra “piatta” provincia.
Ci spieghi il legame con la Sezione locale del CAI e come e con chi organizzi ogni appuntamento annuale? Hai sostegno da enti e associazioni?
La Rassegna è un evento promosso e inserito nelle molteplici iniziative della nostra Sezione cittadina che, fondata 90 anni fa, ha una tradizione di lungo corso. Da sempre accompagniamo soci e simpatizzanti in montagna per divertimento e svago, talvolta anche per formazione, ma portare personaggi di spicco e grandi tematiche attraverso una rassegna specifica significa arrivare al grande pubblico e comunque a tutta la cittadinanza. Lo scopo principale è quello di far avvicinare con consapevolezza a tutto ciò che ruota attorno al mondo della montagna. Preparare un evento di questo tipo è decisamente impegnativo e richiede molti mesi di preparazione spesi fra lo scegliere le proposte disponibili, contattare gli ospiti, organizzare location e preparare la comunicazione. Questo lo posso fare grazie a un piccolo ma efficace gruppo di lavoro costituito da soci della sezione entusiasti e volenterosi quanto il sottoscritto.
Due parole sul programma e sugli ospiti di quest’anno, ci vuoi svelare qualche anticipazione o curiosità?
Le attività di quest’anno sono spalmate sui quattro venerdì di novembre e si svolgono presso il Teatro Cinema Duomo di Rovigo. Proporremo pellicole da poco uscite nei più importanti festival e ci pure il monologo di Marco Albino Ferrari, giornalista, scrittore e sceneggiatore che da qualche mese sta portando in giro per l’Italia “Assalto alle Alpi”, tratto dall’omonimo libro edito da Einaudi. Sarà un’edizione incentrata in particolar modo sul mondo dell’alpinismo e dell’escursionismo, per promuovere quelli che sono sempre stati fin dall’inizio gli scopi primari del Club Alpino Italiano: l’esplorazione e l’avventura. Come si può notare dal manifesto della rassegna, uno dei grandi protagonisti sarà, con una serata dedicata, l’Agnér, un colosso di dolomia a cui sono associate grandi imprese alpinistiche e ancora oggi mito e leggenda per le nuove generazioni. Ne parleremo con l’alpinista-regista Emanuele Confortin con il suo ultimo film “L’ultima via di Riccardo Bee”. Sarà quindi approfondita la figura di questo grande alpinista morto prematuramente ma che ha lasciato una grande impronta di sé nell’Agordino e nel Bellunese.
Per informazioni:
cairovigo.it/rovigo-svetta o sulle pagine dedicate di Facebook e Instagram
Un momento delle precedenti edizioni di Rovigo Svetta