Addio ai protagonisti dell'alpinismo: chi ci ha lasciato nel 2024

Nel 2024 il mondo dell’alpinismo ha perso diverse figure di spicco, tra cui alpinisti ed esploratori che hanno lasciato un segno indelebile nella storia.
Denis Trento in salita

Nel 2024, il mondo dell’alpinismo e della montagna ha perso diversi protagonisti che hanno, ognuno a loro modo, segnato un pezzo di storia. Alcuni di loro sono stati vittime di tragici incidenti, mentre altri sono venuti a mancare per cause naturali. In questo articolo vogliamo ricordare le persone che ci hanno lasciato quest'anno, facendo un breve omaggio alle loro vite e alle loro imprese. Sebbene le loro assenze rappresentino una grande perdita, il loro spirito di esplorazione e la passione per la montagna continuano a ispirare chiunque abbia condiviso con loro un pezzo di cammino.

 

Evgeniy Glazunov

Il 16 febbraio, l'alpinista russo Evgeniy Glazunov è tragicamente deceduto a causa di una caduta mentre scendeva dal Monte Ak-Su, in Kyrgyzstan. Glazunov era noto per le sue solitarie ascensioni. La sua morte in montagna ha scosso la comunità alpinistica internazionale, anche perché suo fratello Sergey Glazunov aveva perso la vita nel 2018, sempre in montagna.

 

Denis Trento

Il 3 maggio, l'italiano Denis Trento è morto tragicamente a causa di una caduta durante una scalata sulla Testa del Paramont, in Val d'Aosta. Trento era un esperto di sci alpinismo e guida alpina, noto per le sue ascensioni in velocità su alcune delle montagne più difficili delle Alpi, nonché per l'impegno nello sci alpinismo agonistico.

 

Martin Feistl

Il 18 maggio, il giovane alpinista tedesco Martin Feistl ha perso la vita mentre praticava free solo sulla Scharnitzspitze, in Austria. Feistl, 27 anni, era un alpinista di grande talento, noto per le sue prime ascensioni e per le sue scalate su ghiaccio e roccia in tutto il mondo.

 

Kazuya Hiraide e Kenro Nakajima

Nel mese di luglio, due grandi nomi dell'alpinismo giapponese, Kazuya Hiraide e Kenro Nakajima, sono morti a causa di una caduta sulla parete ovest K2, nel tentativo di aprire una nuova via. Entrambi avevano ricevuto più volte il rinomato Piolet d'Or, l'oscar dell'alpinismo. La loro morte è stata un duro colpo per la comunità alpinistica internazionale.

 

Archil Badriashvili

L'alpinista georgiano Archil Badriashvili è stato vittima di un fulmine sui monti del Caucaso. Il 10 agosto, mentre si trovava a 4388 metri sul monte Shkhelda, un fulmine lo ha colpito, provocando una caduta che ne ha causato la morte. Badriashvili, medico e guida alpina, era da sempre un assiduo frequentatore delle montagne caucasiche, su cui vantava salite di prestigio.

 

Sergey Nilov

Il 17 agosto, il russo Sergey Nilov è morto a causa una avalanga sul Gasherbrum IV. L'alpinista era impegnato nella ricerca del corpo del compagno Dmitry Golovchenko. Nilov era conosciuto per le sue ascensioni di grande impegno e per le sue prime salite in compagnia di Golovchenko, con cui ha vinto numerosi premi, tra cui il Piolet d'Or.

 

Mike Gardner

Il 7 ottobre, il climber americano Mike Gardner è morto durante una spedizione sul Jannu East, mentre tentava la prima ascensione della montagna. Gardner, guida alpina di seconda generazione, era noto per le sue salite in Alaska.

 

Ondrej Huserka

Nel mese di novembre, Ondrej Huserka, alpinista slovacco, è morto dopo aver scalato la parete est del Langtang Lirung, in Nepal. Huserka era conosciuto per le sue prime ascensioni su alcune delle montagne più impegnative al mondo.

 

Masatatsu Abe

Il 27 marzo l’avventuriero giapponese Masatatsu Abe è morto a 41 anni, a seguito di un tumore al cervello che lo aveva costretto a interrompere la sua prossima spedizione in Antartide. Abe aveva attraversato il Sud America in bicicletta e aveva camminato per migliaia di chilometri su sentieri e lungo fiumi in giro per il mondo, tra cui una traversata del continente americano da nord a sud.

 

David Breashears

Il 14 marzo David Breashears è morto nella sua casa all'età di 69 anni. L’alpinista americano era noto per aver scalato l’Everest cinque volte e per aver partecipato a numerose spedizioni in Himalaya. Breashears è stato anche un regista e produttore, noto per il suo documentario IMAX Everest, che ha catturato la bellezza e le difficoltà dell’alpinismo in alta quota.

 

Lou Whittaker

Il 24 marzo Lou Whittaker, leggenda dell’alpinismo statunitense, è morto a 95 anni nella sua casa di Ashford, Washington, a causa di insufficienza cardiaca congestizia. Whittaker era noto per le sue numerose ascensioni sul Mount Rainier e per essere stato una figura fondamentale nell’alpinismo degli Stati Uniti, partecipando anche alla prima ascensione americana del Colle Nord dell’Everest nel 1984.