Addio a Elisabeth Lardschneider, morta sulle montagne del Ladakh

La climber sudtirolese è precipitata per 150 metri durante una scalata
Elisabeth Lardschneider. La foto è stata pubblicata pagina Facebook della AVS Sportklettern


Membro della nazionale italiana di arrampicata, la climber sudtirolese Elisabeth Lardschneider, è morta a 20 anni dopo esser precipitata per 150 metri durante la scalata delle montagne del Ladakh nella valle dello Zanskar in India. Originaria di Ortisei, nella Val Gardena, Lardschneider era partita ai primi di luglio assieme a un gruppo di sette persone, tutte originarie dell'Alto Adige per scalare nuove pareti. Come riporta il quotidiano Dolomiten, secondo le prime ricostruzioni stava risalendo alcune parenti tra le più impegnative del Ladakh nella valle dello Zanskar, con gli amici e il fidanzato. Improvvisamente avrebbe perso l'appiglio cadendo nel vuoto facendo un volo di 150 metri. Sarebbe morta sul colpo. 

Considerata un talento nella disciplina. aveva iniziato a praticare l'arrampicata sportiva durante gli anni del liceo scientifico a Merano. Con la nazionale italiana ha preso parte a diverse manifestazioni giovanili gareggiando nella disciplina Lead. A 14 anni, Lardscheiner aveva scalato a passo Gardena il Menhir, suo primo 8b (categoria di difficoltà). L’estate scorsa invece, assieme a quattro amici era andata a scalare la parete ovest del Pik Odessa, montagna di 4.810 metri nel sud del Kirghizistan ai confini col Tagikistan.

Il sogno della ragazza era quello di diventare una guida alpina ed era aspirante dei Catores, un'unità speciale di alpinisti e soccorritori delle Dolomiti. Allo stesso tempo era un membro attivo dell’Alpenverein Südtirol, di cui era socia.