A Cortina d'Ampezzo, una mostra dedicata al Padre delle Dolomiti Déodat de Dolomieu

L'esposizione si tiene a Cortina d’Ampezzo dal 4 agosto al 10 ottobre 2021 presso il Museo Paleontologico “Rinaldo Zardini”. L’inaugurazione invece, è prevista martedì 3 agosto
"Déodat de Dolomieu. Curiosando tra i taccuini di viaggio e nella vita avventurosa del padre delle Dolomiti" è un'esposizione dedicata alla riscoperta della personalità scientifica e umana del celebre alpinista scienziato. Cadetto di una famiglia dell’alta nobiltà francese, Déodat de Dolomieu (1750-1801) è stato cavaliere di Malta, geologo e filosofo. Particolare attenzione è dedicata al viaggio del 1789 nel Tirolo e nelle Alpi Venete. Viaggio che portò Dolomieu a studiare e identificare il minerale denominato “dolomite”. Una scoperta che lo rese celebre legando il suo nome a un intero gruppo montuoso: le Dolomiti. L'esposizione si tiene a Cortina d’Ampezzo dal 4 agosto al 10 ottobre 2021 presso il Museo Paleontologico “Rinaldo Zardini”. L’inaugurazione invece, è prevista martedì 3 agosto. Il tutto con il sostegno della sezione locale del Cai e della Cooperativa di Cortina. L’esposizione è dedicata a Luigi Zanzi (1938-2015), profondo studioso di Dolomieu nella storia della scienza e nella storia delle Alpi.   I documenti raccolti ripercorrono il viaggio di Dolomieu, con il fascino intatto di un uomo che più di ogni altro ha fatto della scienza un’avventura. La mostra a Cortina d'Ampezzo presenta un ricco corredo iconografico di documenti originali, taccuini di viaggio, ritratti, stampe e antiche carte geografiche. Senza dimenticare, l’esposizione di un prezioso manoscritto autografo di Dolomieu sul viaggio nelle Dolomiti, accompagnato da significativi campioni di dolomia. La mostra è accompagnata da un volume-catalogo, curato da Paolo Zanzi e che riproduce per intero il percorso espositivo evidenziandone le “citazioni”: una sorta di confessione-racconto autografo di Dolomieu. Tutte le info le trovate nella pagina Facebook del Museo Paleontologico “Rinaldo Zardini”.