Un fotogramma di AnwarLe montagne sono teatro di imprese che sfidano l'umanità e il destino, luoghi dove il coraggio, la solidarietà e la fragilità si intrecciano. Questa è stata la nostra base di partenza per la selezione di film di questa settimana, disponibili sulla piattaforma InQuota.tv. Dai ghiacciai dell'Himalaya ai passi alpini di confine, queste storie ci portano nel cuore di esperienze straordinarie: un alpinista che affronta la perdita di un amico, un visionario che restituisce ciò che ha ricevuto, una guida che riflette sui cambiamenti climatici e un migrante che attraversa la neve in cerca di un futuro. Ogni racconto è un viaggio che parte dalla montagna e si estende al mondo, unendo avventura, memoria e responsabilità.
Dhaulagiri, ascenso a la montagna blanca
di Cristian Harbaruk e Gulliermo Glass
Quattro amici argentini, Guillermo, Christian, Sebastián e Darío, decidono di girare un documentario che racconti la loro ascesa al Dhaulagiri. Ma Darío muore durante il tentativo di raggiungere la vetta in solitaria. Una volta rientrati, Guillermo inizierà a documentare un secondo viaggio, che lo porterà sulle tracce dei suoi compagni di spedizione nel tentativo di rielaborare le domande che hanno continuato a tormentarlo dal giorno dell’incidente e in particolare le scelte che li hanno portati troppo vicino al limite estremo.
Anwar
di Rosa Garcia Loire
Alex Txikon, dopo aver tentato di conquistare la vetta del Manaslu (Nepal), ha regalato i pannelli solari che aveva utilizzato durante la spedizione alle comunità della zona e si è posto un nuovo obiettivo: portare attrezzature per la generazione di energia solare a un villaggio pakistano con cui aveva un debito da ripagare. Dall’Himalaya alla Sierra Leone e dalla Sierra Leone al Pakistan, ANWAR racconta i viaggi di un alpinista visionario che vuole restituire al mondo alcune delle soddisfazioni che il mondo gli ha dato.
50 passi
di Niccolò Aiazzi
Il cambiamento climatico e i ghiacciai a rischio sollevano nuove domande in chi, come Michele Cucchi, guida alpina e soccorritore, vive la montagna come passione e lavoro. In un mondo in trasformazione, la sfida non è la conquista di nuove vette, ma sviluppare progetti ambientali e umanitari per la conservazione di un ecosistema sempre più fragile. Senza contare che il ritiro dei ghiacciai sta portando alla luce non solo le tracce del nostro passaggio, ma anche i corpi di chi da quei luoghi non è mai tornato.
400 paires de bottes
di Raphael Botiveau e Helene Baillot
Da qualche parte in Italia, non lontano dalla frontiera con la Francia, un uomo dell’Africa occidentale si infila un paio di stivali da discount. Con quelli ai piedi, intraprenderà la traversata notturna della frontiera, da Monginevro, la più antica stazione di sport invernali francese. Passati di mano in mano, di mano in piede e di piede in mano, il percorso circolare di quegli stivali racconta un territorio di montagna di confine, dove scambio e solidarietà si legano, nella durezza dell’inverno.