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È giunta a conclusione da pochi giorni la 25^ edizione del festival Pordenonelegge, tenutosi a Pordenone dal 18 al 22 settembre. Un’edizione che verrà ricordata come un anniversario da incorniciare. Un venticinquesimo compleanno che ha proiettato la Festa dei libri e della libertà - da quest’anno così denominata - nel cuore della attualità internazionale del nostro tempo, attraverso un programma di eventi e incontri che fanno del rispetto del pensiero plurale un presupposto irrinunciabile.
“Una vera festa, inclusiva e accessibile a tutti”, come ha detto il presidente di Fondazione Pordenonelegge.it Michelangelo Agrusti. Migliaia di giovani hanno seguito, sin dall’evento inaugurale, gli incontri, a testimonianza della valenza e dell’interesse che la manifestazione suscita anche nelle nuove generazioni.
I numeri
Pordenonelegge 2024 ha ospitato oltre 600 autrici e autori italiani e internazionali, per 340 incontri in 43 sedi. “Stare “sull’uscio della storia” – ha osservato ancora il Presidente Agrusti – significa offrire sguardi e occasioni di approfondimento sul nostro tempo, da molte stagioni il filo rosso di pordenonelegge”. A questa grande “festa” si è rinnovata la partecipazione del Club Alpino Italiano che – come ha ricordato Alleris Pizzut, presidente della locale Sezione, può vantare una presenza continuativa fin dai primissimi anni. A questo, che è un importante appuntamento dedicato alla letteratura in tutti i suoi generi, il Club Alpino partecipa con l’obiettivo di far conoscere a una platea sempre più vasta autori di diversa formazione ed esperienza e sensibilizzare il pubblico ai temi legati all'ambiente montano.
Le novità
Quattro i volumi presentati nell’edizione 2024, i cui temi hanno abbracciato tante delle molteplici facce delle Terre Alte. La ricerca della propria strada, avendo a disposizione, al posto della bussola e della carta, la nostra intelligenza, l’istinto di sopravvivenza, i cinque sensi più quello, imprescindibile, dell’orientamento. È questa, per Franco Michieli - protagonista del primo evento - l’essenza della passione che nutre fin da bambino per la geografia e per la wilderness. Nel libro Le vie invisibili – Senza traccia nell’immensità del nord – cui è stato conferito il Premio Speciale Dolomiti Patrimonio Mondiale UNESCO - racconta la sua quarantennale avventura tra i fiordi, gli altopiani e le montagne del Grande Nord, dalla Norvegia all’Islanda, dalle Shetland alla Groenlandia alla Terra dei Sami. Monica Malfatti, giovane e brillante giornalista e scrittrice (ed anche Accompagnatrice di Media Montagna), nella giornata di sabato ha presentato, Dimmi che mi ami – Le Dolomiti di Claude Barbier, un libro che ripercorre le tracce lasciate da Claudio (Claude) sulle montagne che lui stesso amava alla follia. L’intento dell’autrice è quello di rendere finalmente giustizia all’impressionante attività di questo alpinista e scongiurare il rischio, oltre che l’errore, di relegare la sua figura, così decisiva, all’oblio.
La simpatia di Marco Berti è tutta trasmessa attraverso il titolo del suo libro La montagna non ride e non piange – terzo degli appuntamenti CAI a Pordenonelegge. Un racconto sull’amicizia, sulla gioventù e sull’esperienza, in un continuo gioco tra passato e presente. Pensato per chi le montagne si limita a guardarle dal basso, ammirandole e interrogandosi sui motivi che spingono a salirle. Una narrazione che ci rivela la complessità di emozioni, legami, passioni che appartengono a chi sente il bisogno di praticare l’alpinismo trovandone il senso nella condivisione di avventure e i profondi, variegati e contrastanti sentimenti che ne derivano. Ha concluso questo poker vincente, Controstoria dell’alpinismo, libro originale e sorprendente, che rovescia la tradizionale narrazione sulla nascita dell’alpinismo e pone al centro di questo racconto i veri protagonisti finora dimenticati: i montanari.
Estremamente stimolante e ricco di spunti il dibattito tra l’autore Andrea Zannini - professore ordinario di Storia moderna all'Università di Udine – con il giornalista Luca Calzolari e con il giornalista e storico dell’alpinismo Roberto Mantovani, che hanno affiancato gli autori in tutti i quattro incontri. Incontri che hanno visto una gran presenza di pubblico, in tutte le prestigiose location nelle quali si sono svolte; una su tutte l’ex-Convento di San Francesco,edificio storico risalente al 1424. Un pubblico di appassionati di montagna e no, estremamente interessato e partecipativo, che ha reso memorabile la presenza del Club Alpino Italiano, con la locale Sezione di Pordenone, a questa 25^ edizione di Pordenonelegge - Festa dei libri e della libertà.