21 nomvebre, Borgo San Dalmazzo ricorda la deportazione

Il 21 novembre a Borgo San Dalmazzo, in occasione dell'anniversario della deportazione di 331 ebrei avvenuta nel 1943, saranno aperti al pubblico il Memoriale MEMO4345 con video-narrazioni commemorative e la Biblioteca Civica “Anna Frank” per la presentazione del libro Judith di Loredana Frescura e Marco Tomatis, dedicato alla Shoah; entrambi gli eventi sono a ingresso libero.
Il memoriale della Shoah di Borgo San Dalmazzo © Arch. Memo.

Il 21 novembre del 1943 a Borgo San Dalmazzo nevicava già dalle prime luci del giorno. Quel mattino, mentre i borgarini erano in buona parte in chiesa per la messa o avvolti nel tepore delle loro case, una lunga colonna di ebrei sospinta e controllata da un manipolo di SS tedesche percorreva la strada principale del paese in direzione della stazione ferroviaria. Quel giorno 331 internati nel campo cittadino vennero fatti salire sui tristemente noti vagoni-merci; iniziava così la loro deportazione, via Nizza – Drancy (Parigi), verso il campo di sterminio di Auschwitz. Sopravvissero appena in 39

In ricordo di questo terribile momento saranno organizzati una serie di eventi per la giornata del 21 novembre.

 

Il calendario degli eventi

Giovedì 21 novembre, MEMO4345, Il percorso multimediale storico-didattico allestito nell’ex chiesa di Sant’Anna per dare voce al Memoriale della Deportazione di Borgo San Dalmazzo, sarà aperto al pubblico dalle ore 14.30 alle 17.30 per un pomeriggio di fruizione libera e gratuita. Il pubblico potrà visionare 6 video-narrazioni dedicate alle famiglie Dreifuss, Gallant, Judkowski, Schonbrunn, Schustermann, Zylber, deportate il 21 novembre 1943 da Borgo San Dalmazzo. 

Sempre il 21 novembre, ore 18, presso la Biblioteca Civica “Anna Frank”, per “A Borgo… giovedì con l’autore!”, gli autori Loredana Frescura e Marco Tomatis presenteranno il libro “Judith”, Giunti Editore, incentrato sulla storia di Judith, ragazze ebrea di 14 anni che allo scoppio della Seconda guerra mondiale è rinchiusa nel ghetto con la sua famiglia, diventando suo malgrado testimone della Shoah.

Il memoriale dedicato alla deportazoone di Borgo San Dalmazzo

 

La deportazione di Bordo San Dalmazzo

Il 21 novembre 1943, 329 persone – uomini, donne e bambini – furono radunate alla stazione ferroviaria di Borgo San Dalmazzo, deportate su vagoni merci verso Drancy, vicino a Parigi, e poi ad Auschwitz, dove 311 di loro trovarono la morte. Questi ebrei stranieri, in fuga dalla Francia, erano stati internati nel vicino campo di concentramento già da due mesi. Un altro gruppo di 26 ebrei fu deportato il 15 febbraio 1944 dalla stessa stazione, diretto al campo di Fossoli di Carpi per poi essere trasferito ad Auschwitz o Buchenwald; solo due di loro sopravvissero.

Il memoriale dedicato a queste vittime si trova oggi sul piazzale della stazione, dove i loro nomi sono riportati in fila, come a rievocare l'ultimo viaggio che li attendeva. I nomi di chi tornò sono rappresentati da sagome in piedi, simbolo di una presenza che interpella chi visita. Disposti secondo i legami familiari, i nomi rievocano le partenze, quando le famiglie restavano unite per farsi forza nell’affrontare il futuro incerto. Il memoriale si sviluppa su una piastra di cemento armato che richiama una banchina ferroviaria, circondata da massi di diverse dimensioni. Sopra di essa, venti sagome rappresentano i sopravvissuti, mentre 335 lastre a terra portano i nomi dei deportati che non fecero ritorno, ciascuno accompagnato da nome, cognome, età, e nazionalità.

Le famiglie sono separate da lastre di metallo, facilitando la lettura dei legami di parentela. Le scritte, incise in acciaio corten, col tempo si ossidano acquisendo la stessa tonalità dei vagoni ferroviari, evocando l’invecchiamento della memoria stessa. Il memoriale è illuminato da faretti posti alla base delle sagome e da luci nascoste che danno al basamento un effetto sospeso. I vagoni, a loro volta illuminati dal basso, rimangono accessibili e uno di essi è dotato di rampa per le persone con mobilità ridotta. All’ingresso, un pannello informativo introduce e spiega l’installazione commemorativa.