“Volevo vedere il Vesuvio”, Andrea Lanfri in bici lungo l’Appennino

Sostenuto dal CAI Andrea Lanfri esplora in bici e a piedi le montagne del centro Italia, un viaggio all'insegna della scoperta e dell'inclusività, senza cronometro.
Andrea Lanfri in bici sulle strade campane © Ilaria Cariello

Partito il 2 agosto per il suo viaggio, in bici e a piedi, all’insegna dell’inclusività Andrea Lanfri sta “esplorando” le montagne del centro Italia a modo suo. Ex atleta paralimpico e alpinista impegnato nel completamento delle Seven Summits, questa volta ha lasciato a casa il cronometro, per godersi i tempi del viaggio. 

Dopo un piacevole incontro con gli oltre 150 partecipanti al terzo Camp GiovanE CAI Lanfri ha iniziato a pedalare attraverso le montagne campane in direzione del Monte Meta, nel cuore del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise

“Salutati i ragazzi del camp ho iniziato a pedalare lungo strade poco trafficate, attraversando il parco del monti Picentini” racconta Lanfri. “Qui le montagne sono simili alle ‘mie’ Alpi Apuane e devo dire che, in qualche modo, mi sono sentito a casa. In alcuni punti addirittura sono riuscito a scorgere il mare, un incontro bellissimo”. Da qui ha infatti potuto ammirare la Costiera Amalfitana, il punto da cui ha iniziato a pedalare nella mattina del 2 novembre, prima di salire a Giffoni e incontrarsi con i giovani del CAI.

“Ammetto che non ho mai avuto una bici così pesante, con tutto questo materiale e le lame da corsa attaccate. E in questo primo tratto le salite non sono mancate… mi sono già scaldato su due pendenze al 19% che mi hanno tirato il collo. Ma non posso lamentarmi: i paesaggi mozzano il fiato. Le strade sono silenziose e ricoperte di foglie, la natura si prepara all’inverno e l’unico suono che mi riempie le orecchie è quello del vento”.

Andrea Lanfri al tramonto in cima al monte Taburno © Ilaria Cariello

Un fuoriprogramma

Ancora in Campania, Andrea Lanfri si è concesso un piccolo fuoriprogramma, decidendo di salire il monte Taburno (1394 m). “Dopo aver letto il nome su un cartello mi sono informato: su internet dicevano che dalla cima è possibile ammirare il Vesuvio”. Una salita corta, di circa 3,5 chilometri con 300 metri di dislivello positivo e poi i colori del tramonto a infuocare il cielo. “Avrei volentieri passato lì la notte, ma il tempo non me l'ha permesso: il viaggio doveva continuare”.