“Siamo esseri erranti”, si chiude la prima giornata degli Stati generali del turismo outdoor

Si è conclusa la prima giornata degli “Stati Generali del turismo outdoor: Camminare l’Italia”, numerosi gli interventi e gli spunti di riflessione.
Un momento del convegno © Ufficio Stampa CAI

Si è conclusa la prima giornata degli “Stati Generali del turismo outdoor: Camminare l’Italia”, il convegno organizzato dal CAI, con il patrocinio di ministero del Turismo, Sport e Salute Spa, Città di Venezia e Rai Veneto. oltre 60 tra istituzioni, imprese e associazioni si sono ritrovate a Venezia per scambiare buone pratiche e condividere linee guida sulla governance dei cammini e della rete escursionistica italiana.

Molti gli interventi che hanno animato la giornata, offrendo spunti di riflessione e approfondimento. A moderare l’evento l’esperienza di Federico Quaranta, che ha dedicato una riflessione all’importanza del camminare. “Siamo esseri erranti” ha concluso, prima di lasciare la parola al Presidente Generale del CAI, Antonio Montani, e ai relatori della giornata.

“Il nostro intento, con gli Stati Generali del turismo outdoor, era quello di chiamare a raccolta tutto il mondo dell’outdoor” ha spiegato Montani. “In fondo il camminare è alla base di tutte le attività che si praticano all’aria aperta. Oltre a quelle più note penso al canyoning, alle falesie di arrampicata che rappresentano un valore aggiunto a livello turistico. Ma penso anche all’altra neve: alle ciaspole, allo scialpinismo; a quelle località che propongono un’offerta invernale che va oltre gli impianti. Il CAI è pronto a coordinare un tavolo che permetta di raccogliere scientificamente i dati del turismo outdoor, fornendo così un indirizzo per il turismo del futuro”.

 

I temi della giornata

Cammini, reti escursionistiche e strategie per promuovere un modello di turismo sostenibile, inclusivo e innovativo. Queste le tematiche che hanno interessato la giornata dopo i saluti istituzionali, che hanno coinvolto figure di rilievo come il Ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin; l’Assessore al turismo della Regione Veneto, Federico Caner; e l’Assessore all’Ambiente del Comune di Venezia, Massimiliano De Martin. Tutti si sono rivelati concordi sull’importanza del turismo outdoor come strumento per valorizzare il patrimonio naturale e culturale italiano.

Successivamente, la Dott.ssa Martina Rosato del Ministero del Turismo ha presentato le iniziative di governance e gli interventi a sostegno dei cammini italiani, evidenziando il ruolo delle tecnologie e della pianificazione strategica nel potenziare questo settore.

L’introduzione tematica ha visto contributi accademici e di settore. Il Prof. Andrea Zannini, dell’Università degli studi di Udine, ha tracciato una storia millenaria del camminare, mentre Miriam Giovanzana, direttrice di Terre di Mezzo Editore, ha offerto un’analisi dello stato attuale dei cammini in Italia, individuando le sfide da affrontare per il futuro.

Nel pomeriggio, i lavori si sono concentrati sui tavoli tematici. Alessio Piccioli, presidente della Struttura operativa sentieri e cartografia (SOSEC) del CAI, ha discusso la manutenzione e la segnaletica dei percorsi; il destination manager Alberto Renzi ha evidenziato il potenziale dell’escursionismo per lo sviluppo turistico dei territori, mentre la conduttrice radiotelevisiva Valentina Lo Surdo ha affrontato il tema della promozione e del coinvolgimento delle comunità locali. Ancora Alessandra Pollo, referente per la ricerca scientifica dei CAI, che ha approfondito strategie di inclusione, con particolare attenzione alla diversità e al coinvolgimento dei giovani.

Tra gli interventi finali, Antonio Montani ha parlato delle professioni legate al turismo outdoor con un approccio aperto al dialogo. “Oggi esiste una conflittualità tra professioni ordinistiche e realtà non ordinistiche. Conflittualità di difficile gestione, ma molto sciocca. Un dialogo aperto non può che portare a entrambi i soggetti un vantaggio” ha affermato Montani. “Esiste poi un obiettivo comune, dato dalla qualità della formazione, dalla qualità dell’accompagnamento.

La mia proposta è di non erigere steccati, di non chiudersi a riccio nelle proprie associazioni. Sono tante e sono diverse. Noi, come CAI, pensiamo di avere la forza per chiamare i vari interlocutori attorno a un tavolo. Non abbiamo invece la forza di intervenire, suggerire e dettare delle soluzioni. E non abbiamo nemmeno la pretesa di farlo. Vogliamo invece aprire a un dialogo, con la convinzione che questo rappresenti un primo importante passo per un futuro in cui ci sia, da parte di tutti i soggetti, la consapevolezza che alcune cose si possono fare con il volontariato mentre altre è giusto che le facciano dei professionisti”.

La conclusione della giornata si è invece concentrata sul tema dei rifugi con interventi del gruppo di lavoro del Politecnico di Milano e Montana S.p.A, che hanno presentato innovazioni per la certificazione ambientale delle strutture montane. Vittoria Passini, di Inera Srl, ha presentato l’innovativo progetto del CAI relativo digitalizzazione dei sistemi di prenotazione dei rifugi. Alberto Ghedina, infine, ha illustrato il progetto del CAI per la certificazione dei villaggi montani.

I lavori riprenderanno domani alle 10.00. Ricordiamo che è possibile seguire l'evento in streaming.