Ghiacciaio dell’Aletsch - ©Simona Bursi“U” o “V”? No, non è un gioco! Se dalla cima di una montagna scrutiamo l’orizzonte con attenzione, possiamo osservare queste due lettere dell’alfabeto.
I pendii delle valli, infatti, presentano quasi sempre un profilo che ricorda una U o una V. Ma in che modo si sono creati questi solchi e perché hanno forme così differenti?
La forma a “U” è dovuta all’azione erosiva di un antico ghiacciaio che, fluendo lentamente verso valle e trascinando con sé pietre di varie dimensioni, ha creato un avvallamento largo con sponde che ricordano vagamente la vocale già citata.
Grand Canyon - ©Simona BursiLa forma a “V”, invece, è dovuta all’erosione dell’acqua che, con il suo scorrere molto più veloce e deciso, nel corso dei secoli ha modificato in maniera sostanziale il territorio, scavandolo e plasmandolo profondamente.
Il profilo a V della Valle dell'Ardo, nelle Dolomiti Bellunesi - ©Denis PerilliIn entrambi i casi ci si rende facilmente conto di che entità siano le forze che entrano in gioco in questi lunghi e complessi processi di rimodellamento ambientale.
Ma sappiamo bene quanto la natura sia sorprendente e, a volte, può succedere che un fiume scorra su una larga valle glaciale modificandola o, viceversa, che un nuovo ghiacciaio vada a cancellare un solco creato in precedenza da un corso d’acqua. Sovrapponendosi, queste due differenti azioni erosive, creano paesaggi sempre diversi, dalle forme inattese e persino bizzarre.
Questo ci fa capire che, se osserviamo la natura e impariamo a “leggere” il territorio, possiamo apprendere molto della sua storia antica e recente. Pertanto, non perdiamo la curiosità e la voglia di conoscere il mondo che ci circonda, perché è il modo migliore per apprezzarlo e viverlo con rispetto e cura.