"Monte Corno - Pareva che io fussi in aria” selezionato alla 72esima edizione del Trento Film Festival

Il film, che racconta l'impresa di Francesco de Marchi avvenuta 450 anni fa, è prodotto da Visioni Future e dal Club alpino italiano
Un'immagine del film © Visioni Future


È ufficiale la presentazione nazionale del film “Monte Corno - Pareva che io fussi in aria” diretto da Luca Cococcetta e prodotto da Visioni Future e dal Cai - Club alpino italiano e con il contributo della Direzione generale Cinema e audiovisivo durante l’edizione 2024 del Trento Film Festival, in programma dal 26 Aprile al 5 Maggio a Trento. “Monte corno” è stato selezionato nel programma ALP&ISM del Trento Film Festival, sezione dedicata ai più spettacolari film di alpinismo, arrampicata e avventura, e concorrerà per il premio del pubblico al miglior film di alpinismo Rotari.

Protagonista del film, l’attore Massimo Poggio che interpreta De Marchi e che insieme alla troupe ha girato tutto il film a quasi 3.000 mt, senza ricorrere a controfigure o scene girate in studio.

Il regista Luca Cococcetta e Massimo Poggio saranno presenti alla presentazione ufficiale del film durante il Trento Film Festival il 1 Maggio 2024 alle ore 19.00 presso la Sala 3 della Multisala Modena a Trento. «È un onore e un privilegio raccontare la storia del nostro Gran Sasso - dice il regista Luca Cococcetta - ed essere stati selezionati dal Trento Film Festival, il primo festival cinematografico tematico al mondo, dal 1952 l’evento di riferimento dedicato alla riflessione sui temi della montagna e dell’esplorazione, esattamente in linea con Monte Corno che vuole raccontare una storia incredibile, ma anche porre l’attenzione su varie tematiche come il clima e l’ambiente».

450 anni fa 

Il film, a 450 anni di distanza, ripercorre fedelmente la storia e l’avventurosa salita del 19 agosto del 1573 che portò Francesco De Marchi sulla vetta rocciosa del Corno Grande realizzando un’impresa epica per il suo tempo: raggiungere una vetta per la curiosità di salire quella che lui riteneva la montagna più alta d’Italia. Una cronaca dettagliata e minuziosa che anticipa di 213 anni quella che è considerata la prima ascesa della storia dell’alpinismo compiuta da Balmat e Paccard l’8 agosto del 1786 sul Monte Bianco.

 

Ricostruzione in fiction 

Il film racconta, narrato dalle stesse parole di Francesco De Marchi, la scalata, con una dettagliata ricostruzione in fiction, attraverso immagini spettacolari della salita sulla roccia calcarea del Corno Grande. 

Intrecciato alla fiction vi è un racconto documentaristico in cui esperti e conoscitori dell’impresa, come Vincenzo Brancadoro, gli storici Stefano Ardito e Roberto Mantovani, l’alpinista Hervè Barmasse, il geologo Mario Tozzi, parlano, direttamente sui luoghi stessi della scalata alla vetta del Gran Sasso, della figura storica del De Marchi e dei temi da lui trattati: l’ascesa e le sue difficoltà, la misurazione della vetta e la geografia dei luoghi, lo stato del Ghiacciaio Del Calderone, i commerci di lana e pelli che avvenivano tra L’Aquila e Teramo, passando per Campo Imperatore.