L'
escursionismo e il
cicloescursionismo non solo come pratica di una sana attività motoria, ma come possibilità di frequentare la montagna lentamente, con rispetto dell'ambiente e attenzione e curiosità per le culture e le tradizioni locali. Il tutto scoprendo territori prima sconosciuti, magari poco noti alla maggioranza degli appassionati, socializzando e interagendo con gli altri frequentatori e con gli abitanti dei luoghi attraversati.
Alla scoperta delle montagne lucane
Questi concetti, cari al
Club alpino italiano, hanno trovato una dimostrazione concreta con la 22a edizione della
Settimana Nazionale dell'Escursionismo, che ha portato centinaia di Soci e appassionati di tutta Italia sulle montagne della
Basilicata dal 25 settembre al 3 ottobre scorsi. Gli appuntamenti escursionistici e cicloescursionistici si sono svolti sul
Pollino, nella
Murgia Materana, sull'
Appennino e sulle
Dolomiti Lucane.
È stato un evento, nell'ambito del quale il Cai ha organizzato anche il 13°
Raduno nazionale di cicloescursionismo, che ha lasciato enormemente soddisfatti sia gli organizzatori che i partecipanti. Questi ultimi hanno trascorso giornate piene e appaganti, con la consapevolezza di aver camminato e pedalato sui sentieri di montagne per la maggior parte non interessate dal turismo di massa, ma che meritano di essere conosciute e apprezzate in ogni loro sfaccettatura. Le Terre alte lucane, come molte altre zone dell'Appennino centro-meridionale, sono state del resto
quasi invisibili alla stragrande maggioranza dei camminatori per molto tempo, nonostante il proprio innegabile fascino. In queste giornate hanno mostrato le loro
bellezze naturali, teatro di affascinanti
“segni” della presenza umana (a partire dalle straordinarie chiese rupestri), di
storie e di
leggende (tra briganti, pastori e ladri di opere d'arte). Tutti elementi in grado di far sentire arricchito e appagato chi le ascolta.
L'accoglienza delle Sezioni locali
Ciò grazie anche all'amore per il proprio territorio dimostrato in ogni escursione e in ogni cicloescursione dai Soci delle q
uattro Sezioni Cai lucane (Matera, Potenza, Lagonegro e Melfi). Persone con uno straordinario senso di
accoglienza, accompagnato da approfondite
competenze naturalistiche e culturali e, contemporaneamente, dalla consapevolezza delle
criticità (in primis legate alla carenza di servizi e opportunità lavorative con il conseguente spopolamento) delle proprie “montagne di casa”.
La variante materana del Sentiero Italia CAI
La Settimana escursionistica del Cai ha lasciato poi un'eredità tangibile per i prossimi frequentatori delle montagne della regione. È infatti iniziata, grazie all'impegno dei volontari (in particolare quelli delle Sezioni di Bologna e di Pordenone), la tracciatura della nuova variante del
Sentiero Italia CAI che passa per
Matera. Un percorso, che raggiunge la Puglia passando per il Vulture Melfese e per la Città dei Sassi, definito la
«variante della bellezza» dal Presidente generale del Cai
Vincenzo Torti. Oltre a percorrerne un tratto lo scorso 26 settembre, Torti, in occasione della sua visita, ha ufficialmente inaugurato la neonata
Sezione Cai di Matera.
Il turismo lento per la scoperta di “nuove” montagne
I Vicepresidenti generali
Francesco Carrer e
Antonio Montani, in Basilicata nel weekend di chiusura della Settimana, hanno sottolineato come l'evento abbia dimostrato l'importanza di puntare su
attività lente, dolci e non impattanti, quali sono appunto l'escursionismo e il cicloescursionismo, per lo sviluppo sostenibile dei territori. Concetti, questi, ribaditi nel convegno di sabato scorso a Matera organizzato dalla Commissione centrale escursionismo.
La Settimana del Cai dunque ha da un lato contribuito a far conoscere le montagne lucane con tutte le ricchezze sopracitate, dall'altro ha suggerito in che direzione puntare per promuovere il territorio dal punto di vista turistico, preservandone contemporaneamente
integrità e
peculiarità. Una direzione che può essere in grado di fornire nuove opportunità lavorative ai residenti, supportando così il contrasto allo spopolamento e rilanciando l'economia di aree “sofferenti” sotto questo punto di vista.
Le Terre alte della Basilicata hanno tutte le potenzialità per diventare dei
paradisi dei camminatori, ma finora sono state poche le occasioni che hanno avuto per raccontarsi e per promuoversi. La Settimana Nazionale dell'Escursionismo, non a caso inserita nel programma del
Festival dello Sviluppo Sostenibile promosso da AsviS, è stata sicuramente una di esse. Queste montagne hanno consentito alla maggioranza dei partecipanti di immergersi in una nuova dimensione del cammino, che può e deve appartenere a tutti.
Sentieristica e montagnaterapia completano il programma
In questo senso di notevole importanza è il lavoro della
Struttura operativa sentieri e cartografia del Cai (lo scorso fine settimana a Matera si è tenuto il meeting annuale), impegnata nella realizzazione del Catasto nazionale dei sentieri. Suggerire e facilitare il reperimento di una
corretta informazione è infatti di fondamentale importanza per una fruizione consapevole e il più possibile sicura. Così come la
manutenzione e la
conservazione di un bene comune come la
rete sentieristica è irrinunciabile per poter promuovere forme di frequentazione del territorio come quelle appena citate.
Ultima, ma non ultima, la
montagnaterapia, che ha trovato spazio nel programma arricchendolo ulteriormente con un'escursione a Piano Imperatore domenica scorsa.
In conclusione, come hanno ricordato il Presidente della Commissione centrale escursionismo
Marco Lavezzo e il Presidente del Cai Basilicata
Pasqualino Minadeo, sono stati giorni che hanno celebrato una montagna da scoprire in una terra tantoi aspra quanto dolce, con una frequentazione che
non sia mordi e fuggi. Un evento che si è snodato tra camminate, pedalate, arte, storia e cultura, nell'autentico
spirito escursionistico del Cai.