C’è voluto addirittura l’intervento di un elicottero per completare l’opera, ma finalmente anche l’ultima tessera del puzzle è andata al suo posto. Con la posa in opera della pesante scala di metallo che consente si superare il muraglione della galleria sulla statale 36, anche il tratto incompiuto del
Sentiero del Viandante, uno degli itinerari più apprezzati e frequentati delle Prealpi Lombarde, è totalmente percorribile a piedi.
Iter per il recupero dei tracciati iniziato nel 2015
Fino ad oggi il sentiero aveva il suo punto di inizio ufficiale presso la chiesetta di San Martino, nel Comune di
Abbadia Lariana e da lì procedeva a mezza costa verso nord, lungo la sponda orientale del Lario, sino a raggiungerne l’estremità settentrionale. Alla logica del percorso mancava ancora una tappa che da
Lecco arrivasse ad Abbadia, risalendo i primi chilometri della costiera del lago. Le tracce degli itinerari che un tempo si snodavano anche lungo quel tratto, infatti, erano andate perdute nel corso del ’900, a causa dell’abbandono e gli interventi di costruzione della ferrovia e della rete stradale.
A partire dal 2015, però, grazie alla collaborazione fra gli enti del territorio, in primis i
Comuni di Lecco e
Abbadia, ha preso il via il lungo iter per il recupero dei tracciati. All’impegno delle istituzioni si è affiancata l’appassionata opera volontaria di un privato cittadino.
L'appassionato impegno di un volontario
Giuliano Maresi, socio della Sezione lecchese del Cai, nonché membro dei Ragni della Grignetta, è stato uno dei primi a credere nella possibilità di riportare alla luce il
“tratto mancante”. Così come già aveva fatto in passato per il Sentiero dei Tecett – divenuto poi un classico della rete escursionistica lecchese – ha ingaggiato una lotta titanica con rovi e frane, combattuta a colpi di roncola, picca e pala, ricostruendo buona parte del tracciato. Un lavoro durante il quale non sono mancate sorprese inaspettate:
«Il sentiero, seppur non difficile da percorrere, si snoda in un ambiente decisamente selvaggio, abbandonato dall’uomo ormai da decenni», racconta Maresi, «eppure durante le mie esplorazioni ho trovato anche tracce di vecchi terrazzamenti, segno che queste zone così impervie un tempo erano regolarmente frequentate, non solo per la raccolta della legna, ma anche per l’agricoltura».
Il superamento dell'ultimo ostacolo
Negli anni più recenti gli enti locali hanno proseguito i lavori grazie alle risorse derivanti dal progetto Interreg
“Le Vie del Viandante” e alla collaborazione con
Ersaf Lombardia. Restava però un ultimo ostacolo da superare, rappresentato dal muraglione verticale di cemento che impediva la discesa della galleria sulla statale 36 verso il litorale di Abbadia.
Con la posa della scala in metallo avvenuta nei giorni scorsi, anche quest’ultimo diaframma è caduto. Ora l’itinerario è davvero completo e già si sta procedendo con la posa della
segnaletica escursionistica lungo il tratto, anche se occorrerà attendere il collaudo dell’infrastruttura prima del via libera ufficiale alla percorribilità.
Verso il completamento delle "Vie del Viandante"
L’intervento rappresenta anche la chiave di volta per il completamento del progetto delle
Vie del Viandante, la rete escursionistica di
oltre 220 chilometri che, partendo da piazza del Duomo a Milano, consente di raggiungere il Passo di San Bernardino, in Svizzera.
Il ramo orientale di questo grande e articolato cammino, seguendo dapprima la traccia del Sentiero di Leonardo, che si snoda lungo i navigli e le alzaie dell’Adda, arriva fino a Lecco e da lì, attraverso il Sentiero del Viandante, raggiunge la Valchiavenna, per poi imboccare gli itinerari che conducono oltre il confine elvetico.