Accrescere la consapevolezza del
valore dell'acqua come bene comune e la conoscenza dello stato di fatto delle azioni per la sua messa in sicurezza dal rischio inquinamento.
È questo il senso della giornata di studio, “
L'acqua del Gran Sasso”, valida come aggiornamento per i Titolati Tam (Tutela ambiente montano) del Cai, in programma s
abato 26 novembre a Teramo, presso l'auditorium dell'istituto Carlo Forti (via Cona, 180, inizio lavori ore 9:15).
Emergenza idrica e climatica
Il convegno, organizzato dalla
Commissione regionale Tam del Cai Abruzzo e dal
Cai Teramo, intende dunque informare e aggiornare cittadini, famiglie e studenti sull
’emergenza idrica e climatica, con un approccio interdisciplinare che ne esprima il valore come risorsa.
«Abbiamo i giganti di ghiaccio sulle Alpi, dal Gran Paradiso alla Marmolada, e avevamo qualcosa di simile sul Gran Sasso, il Calderone, vanto e primato del Sud, il più meridionale d’Italia.
Tutti i ghiacciai stanno scomparendo, erosi dal riscaldamento globale, dall'aumento della temperatura», afferma Filippo Di Donato (rappresentante del Cai nel Consiglio direttivo di Federparchi), che coordinerà la giornata insieme alla presidente della Crtam del Cai Abruzzo Alejandra Meda. «In quota, in alta montagna, la crisi climatica che avvolge tutta la Terra è più attiva, gli effetti più dirompenti e i ghiacciai sono lì, primi a subire questi effetti. Si sciolgono, arretrano, crollano. Continuando così, i nostri ghiacciai sono a rischio, destinati a scomparire. Con loro si riduce una eccezionale riserva d'acqua, risorsa insostituibile alla vita. La siccità incalza e rende asciutte e sterili le terre. Ne soffrono agricoltura e foreste, fiumi e laghi. Si altera il ciclo dell'acqua, con le correnti oceaniche e quelle d'aria in quota; diventano sempre più frequenti e intensi gli eventi estremi».
L'acquifero del Gran Sasso
Si tratta di uno scenario che, a livello locale, porta a comprendere quanto, continua Di Donato,
«l'acqua del Gran Sasso d'Italia, sia sempre più importante, per qualità, purezza e abbondanza; risorsa da conservare nel tempo. Il Ghiacciaio del Calderone, con ciò che ne resta, è realtà di casa nostra, d’Appennino, simbolo dell’attuale situazione che rinvia a quanto di fortemente critico accade nell’arco alpino e nel mondo. Il Gran Sasso d'Italia è straordinario laboratorio per conoscere meglio la millenaria storia dell'acqua e la sua distribuzione nello spazio e nel tempo, sia al di sopra che al di sotto del suolo».
Di Donato ricorda come l'acqua del Gran Sasso venga ricevuta e bevuta dagli abitanti delle province di Teramo, L'Aquila e Pescara. Un'acqua minacciata dalle gallerie dell’autostrada A24 Teramo-Roma e dai laboratori dell’Istituto nazionale di fisica nucleare, realizzati nel profondo della montagna.
«Queste opere interagiscono negativamente con le captazioni idropotabili e l'acquifero. L’ambiente ipogeo va studiato e monitorato a tutela e garanzia della qualità idropotabile nel tempo».
Acqua, ambiente e futuro
“Quale futuro ambientale ci attende?” è la domanda che si pone Di Donato.
«Chiediamo che l'acqua, che beviamo e berremo resti tale: limpida, pura e odorosa. Servono azioni definite e coordinate con soggetti ed enti fattore di coesione».
Tra questi ultimi Di Donato cita l’Osservatorio Indipendente sull'Acqua del Gran Sasso, la Rete delle Università Sostenibili con “Climbing for Climate”, il Commissario Straordinario per la Sicurezza del Sistema Idrico del Gran Sasso e il Commissario Straordinario per l’adeguamento e la messa in sicurezza antisismica delle Autostrade A24 e A25 con le loro intese, la Regione Abruzzo, le Province e i Comuni interessati, il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, ASviS (Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile), le università e il mondo della scuola.
Allargando il raggio a tutte le montagne italiane, Di Donato conclude:
«è necessario governare gli usi antropici delle risorse idriche: urbano, agricolo, industriale, ecosistemico. I fenomeni di siccità di quest’anno pongono più che mai l’attenzione sul tema dell’acqua. Il Rapporto ASviS 2022, su Agenda 2030 e goal 6, pone l’obiettivo di garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell'acqua e delle strutture igienico-sanitarie. L'ambiente è un sistema complesso di fattori fisici, chimici e biologici, insieme di elementi viventi e non viventi. Ci interessa approfondire le relazioni tra tutti gli organismi che abitano il nostro Pianeta. Tutelare l'ambiente è importante perché risorse come aria, acqua e suolo, le specie vegetali e le specie animali non sono inesauribili, ma ancora si continua a considerarle come tali».